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Il "Trattato di magia bianca" (o la via del discepolo) non insegna incantesimi né evocazioni ma enuncia quindici regole che hanno lo scopo di preparare il "discepolo sul sentiero" affinché divenga un autentico mago, ossia un essere che si trova su un piano di coscienza più elevato rispetto alla norma, in quanto ha trasceso la personalità e si è identificato con la propria anima. Nell'autentica magia, che non si ferma all'acquisizione intellettuale di conoscenze e alla partecipazione a rituali, l'individuo giunge a una elevazione della coscienza, diventando "qualcuno" o "qualcosa" di realmente nuovo. In mezzo al caos che imperversa nel mondo della spiritualità, le quindici regole del trattato rivestono da più di mezzo secolo la loro immutata funzione di istruire correttamente il lettore circa la composizione della personalità e i suoi rapporti con l'anima. Prefazione di Salvatore Brizzi.